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EMERSON

Settembre 2014 - A cura di Don Giovanni Banchio

EMERSON

EMERSON, SAN FRANCESCO E I GESUITI


Emerson aveva forse 14 anni, andava a scuola nel turno di sera. Non aveva molto da fare tutto il giorno e così arrivava in parrocchia già al mattino e stava lì. Gli piaceva la musica, si interessava dei canti per la messa e gli piaceva cantare. Anche se stonato, si infilò nel piccolo coro della sua comunità e cominciò a cantare nelle celebrazioni. Quando gli fecero capire che non era proprio un Bocelli, invece di lasciar perdere si iscrisse al corso di canto della scuola diocesana di musica. Non perse una lezione e ritornò che se la cavava bene col canto e aveva imparato molte cose di liturgia. Così nell’ assemblea della comunità lo elessero addirittura come coordinatore della liturgia. Gli piaceva e si vedeva che ci sapeva fare. Non sembrava vero che quel ragazzo, dall’aspetto così poco brasiliano per via dei suoi cappelli biondi e occhi azzurri, che prima non riusciva ad azzeccare neanche l’alleluia, ora curava con gusto e qualche esagerazione “di rito” le messe ed era bello celebrare nella sua comunità.

Scoprì che in San Paolo c’è un Centro di spiritualità e formazione per giovani tenuto dai Gesuiti. Le attività proposte erano proprio quello che lui cercava: stile sobrio, profondo e al tempo stesso dinamico. Forse cercava solo qualcosa di nuovo per arricchire la liturgia e gli incontri con i ragazzi della comunità e invece trovò anche formazione per se stesso.

Intanto terminò le superiori: cosa fare? Scelse Amministrazione Aziendale e scelse di andare in una città dell’interno dello stato di San Paolo. Costa meno e i corsi sono migliori. Poteva scegliere tra diverse città e decise di studiare all’ università della città di Assis (400 km da San Paulo) perché ha lo stesso nome della città di San Francesco, il santo che a lui piace. Ma non ha voluto staccarsi dai Gesuiti del Centro di Spiritualità e così qualche sabato, quando torna a casa, fa tappa a San Paolo. Ha iniziato un cammino di accompagnamento vocazionale: il cosa fare adesso è un altro. San Francesco e i gesuiti, un binomio che sembra funzionare.

 

“Cari giovani, qualcuno forse non ha ancora chiaro che cosa fare della sua vita. Chiedetelo al Signore, Lui vi farà capire la strada… Chiedete al Signore: Che cosa vuoi che io faccia, che strada devo seguire?”                                

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