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VOGLIO VEDERE DA VICINO QUELLA CROCE

Ottobre 2014 - a cura di Don Giovanni Banchio

VOGLIO VEDERE DA VICINO QUELLA CROCE

Voglio vedere da vicino quella croce


Tutti lo conoscono come Rafa, in realtà si chiama Raphael Lima de Jesus, è architetto e ha quasi 30 anni. Una bella fidanzata, Carol, ed è felice. L’ho conosciuto quando aveva forse 14 anni nella Comunità di Santo Andrè. Dopo la cresima è sparito. Ci siamo incrociati qualche volta, anche a casa sua, dove andavo per le riunioni della Pastorale Familiare con i suoi genitori. Il giorno che abbiamo iniziato la preparazione della GMG di Rio de Janeiro con l’accoglienza della Croce in diocesi, l’ho visto in disparte sul piazzale della chiesa con un amico. Sono andato a salutarlo e gli ho chiesto di portare una delle torce che accompagnavano la marcia della croce fino alla cattedrale. Ha accettato subito e mi ha ringraziato per averglielo chiesto.
Due mesi dopo la mamma mi invita a pranzo e mi dice che Rafa ha insistito tanto e dovevo andarci. C’erano tutti: i genitori, la fidanzata, l’amico della torcia più un paio d’altri che, tra un piatto e l’altro, ho scoperto essere compagni di tante avventure dopo la “scomparsa” di Rafa dalla comunità. Il pranzo è stato così anche una “confessione” pubblica.
Rafa ha raccontato che la sera della marcia della croce si era emozionato alla mia richiesta di accompagnare la croce con la torcia. Anzi aveva pianto tutto il percorso perché stare vicino alla croce della GMG era una promessa che lui aveva fatto poco più di un mese prima, guardando la messa di chiusura della GMG di Madrid. Quando cominciò la diretta dalla Spagna, per il fuso orario, era mattino presto in Brasile. Rafa era rientrato da poco in casa dopo l’ennesimo sabato sera passato in qualche bar della zona a bere. Aveva bevuto molto. A letto non riusciva a prendere sonno. Si alzò un paio di volte per bere, questa volta solo acqua. Si riaddormentò e fece sogni che addirittura lo spaventarono. Stanco di rigirarsi nel letto accese la televisione, girò per vari canali e si fermò quando vide una folla di giovani che cantavano, agitavano bandiere e sorridevano mentre passava il Papa. Lui non sapeva niente della GMG né cosa fosse quella celebrazione. Ma quando fecero un lungo primo piano sulla quella croce grande e semplice che era accanto all’altare si sorprese. Confessò che era come se si svegliasse in quel momento, riposato e tranquillo. Assistette a tutta la messa e prima di riaddormentarsi promise a se stesso: io voglio vedere da vicino quella croce! 
Il mese dopo non poteva crederci che proprio quella croce aveva attraversato l’oceano ed era lì nella sua città. Era felicissimo ed aveva quasi paura di avvicinarsi; per questo si era messo in disparte sul piazzale della chiesa. Convinse il trio dei compagni di “ciucche” e parteciparono insieme alla GMG Rio de Janeiro. L’ho incontrato sulla spiaggia di Copacabana e Rafa era davvero un altro. 
Con i colleghi dello studio di architettura dove lavora ha progettato la nuova chiesa della sua parrocchia. Un progetto interessante e ardito, proprio come lui, ma è stato approvato anche dalla Curia. Rafa e Carol si sposeranno a dicembre.


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