Carissimo, carissima,
come stai? Spero tu abbia passato una bella estate. Da un bel po’ abbiamo ripreso le nostre attività, chi a scuola, chi al lavoro, chi in casa in attesa di trovare un impiego… Oggi, in particolare, è un giorno freddo e nebbioso, tipica giornata autunnale. Per di più è lunedì. Riprende un’altra settimana, con le solite attività, la solita quotidianità. Dentro un sottofondo un po’ grigio, un po’ autunnale. Tutto questo mi fa pensare alla routine che riempie buona parte del nostro tempo: solito ufficio, solita scuola, soliti amici, solito treno, soliti problemi… Mi fa pensare al rischio della monotonia, dell’abitudine, della mediocrità. La routine rischia di mangiare la vitalità, rischia di rendere tutto grigio, privo di colore e di sapore. La routine fa vivere come in un film già visto; tutto sembra fin troppo noto, ovvio, banale.
Diventa bella la considerazione che dice: “Vi sono alcuni che vivono con una routine tanto sorprendente, che riesce difficile credere che vivano per la prima volta”. Che meraviglia! Noiviviamo per la prima volta! Questo giorno lo sto vivendo per la prima volta, oggi incontro te per la prima volta, oggi entro in ufficio per la prima volta… E’ grandioso questo suggerimento.La vita non l’ho ancora mai vissuta, dunque ogni atto è nuovo, sconosciuto, sorprendente. Nulla è ovvio, tutto può accadere. Se mi accorgo di questa verità imparo ad attendermi sempre qualcosa da ogni nuova giornata, imparo ad essere pronto per stupirmi. La routine, invece, ci toglie la capacità della meraviglia. A forza di sussurrarci all’orecchio “questo è ovvio, lo sai già, lo conosci già” ci ha succhiato quella parte di animo che sa sorprendersi, che si emoziona di fronte a tutto ciò che appare all’orizzonte perché lo vede come nuovo, perché lo accoglie con la stessa trepidante sorpresa con cui ammira il sole sorgere. Sorge il sole e inizia qualcosa di totalmente nuovo,mai visto, mai esistito prima: questa giornata. In quest’ottica, tutto ciò che capita nella giornata sarà sorprendentemente nuovo.
Questo sguardo ci riaccende i desideri. Possiamo desiderare la vita che ci viene incontro e non solo subirla come penosa abitudine. Possiamo avere il coraggio dei nostri desideri e osare scelte, sogni, progetti. Possiamo iniziare a guardare la vita da altre prospettive, come diceva A. Einstein: “Follia è fare sempre la stessa cosa e aspettarsi risultati diversi”.
Possiamo essere uomini e donne degni di questo tempo. Lo so, è un tempo un po’ grigio: incertezza politica, crisi economica, precarietà sul lavoro… Ma ciò che ci sta davanti è assolutamente nuovo, mai ancora vissuto. Possiamo desiderarlo, sceglierlo, crederci. Come dice un bravo romanziere: “E’ così che fanno i buoni. Continuano a crederci. Non si arrendono mai” (C. McCarthy).
Buon cammino! Derio
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Calendario “Messe vocazionali”:
5 novembre, 3 dicembre, 4 febbraio, 4 marzo, 1 aprile, 6 maggio.
Ore 20.30, parrocchia Spirito Santo, Fossano, piazza M. Pellegrino.
