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FRA DANIELE

Novembre 2014 - A cura di Don Giovanni Banchio

FRA DANIELE

Voleva essere felice


Daniele, di Mondovì, è uno dei Frati Minori della parrocchia di San Bernardino a Saluzzo. Qui la presenza dei figli di San Francesco ha una storia lunghissima che risale agli inizi del 1400 e qui, oltre la parrocchia, i Francescani si sono occupati per anni della formazione dei giovani, in particolare di quelli che volevano essere frati. Presenti in tutto il mondo i Francescani cercano di vivere la Regola del fondatore che invita i suoi Frati a “vivere il Vangelo in obbedienza, castità e senza nulla di proprio”. Dunque la cosa principale è vivere e testimoniare il Vangelo. San Francesco non ha infatti lasciato una lista di cose da fare ma ha insegnato uno stile di fare le cose; ha dato spazio alla creatività dei frati. Per questo possiamo vedere i francescani presenti in tutti i campi della pastorale, della carità, sulle strade del mondo intero, in missione. Francesco ha infatti insegnato uno stile di vita che è universale e senza tempo e che ha ancora qualcosa da dire al nostro tempo: è la forza dei santi! Dice Fra Daniele che seguendo San Francesco capiamo che Gesù ci chiama oggi a cose diverse da ieri e che in futuro potranno senz’altro cambiare. Ma la missione dei francescani sempre sarà quella di essere obbedienti al Vangelo.

Daniele scopre quasi per caso san Francesco quando faceva le scuole superiori. Andava a messa un po’ per abitudine e un po’ per stare con gli amici, come tanti altri ragazzi. Ricorda che una domenica ascoltando il brano del vangelo dove Gesù invia i discepoli ad andare in missione senza portarsi niente sentì che quelle parole risuonarono in modo diverso, non gli uscivano dalla mente. Non riusciva però a capire cosa significasse questo. Daniele cercava la felicità perché era infelice. “Avevo come un grande buco dentro che non riuscivo mai a riempire, più cercavo di riempirlo di cose più mi sembrava che il buco si allargasse. La cosa, poi, che mi lasciava più perplesso era vedere gli altri giovani della parrocchia felici”. Voleva sapere come facevano. Incuriosito è andato da loro a chiedere perché erano così contenti. “Vieni con noi!”, gli hanno risposto e lo hanno invitato ad un ritiro. Ci andò senza sapere cosa fosse un ritiro e cosa volesse dire “Lascia che Dio ti parli”. In questo ritiro dai Frati Domenicani Daniele incontra una ragazza che gli parla di San Francesco. Le vie della ricerca vocazionale sono davvero curiose e imprevedibili! “Mi piace, forse Francesco è proprio quello che sto cercando... la proposta di Francesco corrisponde al mio desiderio”, pensò Daniele. A partire da quel ritiro comincia a farsi più chiara la storia di amore che Dio aveva iniziato da tempo verso di lui. “E’ una storia lunga e paziente – dice Daniele – perché nonostante i miei pasticci Dio non smette mai di amarmi e, alla luce di san Francesco, mi permette di continuare perché il cammino della mia vocazione non è ancora finito”. Vivere la nostra vocazione è un compito di tutta la vita.

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