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CONFERMATO NELLA VOCAZIONE

A cura di Don Giovanni Banchio

CONFERMATO NELLA VOCAZIONE

Confermato nella vocazione

 

Don Alessio aveva quasi 40 anni quando partì per il Brasile diretto nella Baixada Fluminense, una regione vasta e disordinata vicina a Rio de Janeiro. Una delle tante periferie, reali, dove si mescolano e convivono drammi umani e gioie comunitarie, violenza e samba, complicazioni sociali e promesse politiche, miseria e fantasia, sacro e profano.

Visite alle comunità e celebrazioni, circoli biblici nelle famiglie, la catechesi, aiuto ai poveri e la promozione umana alla ricerca di una maggiore giustizia sociale e dignità della persona: era questo più o meno lo snodarsi dell’impegno pastorale di Don Alessio oltre l’immancabile festa patronale. San Sebastiano è un momento speciale e atteso lungo l’anno. E’ la festa di tutti con tutti gli ingredienti della festa popolare, quella che fa uscire di casa tutta la gente. Anche i banditi, che però volevano portarsi via l’incasso della festa.

Aspettano fin dopo mezzanotte quando Don Alessio sta ritornando in parrocchia. Fermano la macchina e dal finestrino gli infilano la pistola sotto il mento chiedendogli i soldi. Fingono calma come se fosse una chiacchierata tra conoscenti; c’è una scambio di battute e Don Alessio si gioca quella che ritiene essere l’ultima carta (sperando che il bandito almeno sia cattolico!): “Aspetta un momento, ragiona; sono il prete, abito qui nel quartiere. Abbiamo organizzato la festa per la gente… per sostenere le attività della nostra chiesa e anche per i vostri figli!”.

Di rimando il bandito, forse l’unico della zona ad aver studiato, per di più dai preti, gli urla: “Se sei prete dì il Padre Nostro in latino”. “Pater noster qui es in caelis… fino al libera nos a malo”. Sembra fatta, ma il tipo non ci sta a perdere, raddoppia la richiesta e chiede i documenti per sapere se Don Alessio ha detto la verità. Li guarda e poi li butta stizzito nella macchina. “Sparisci, prete!” dice nascondendo la pistola.

Passato lo spavento Don Alessio dirà: “Non sono mai stato così felice di essere prete. Non pensavo che una pistola puntata alla gola mi confermasse così tanto nella mia vocazione!”.

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